lunedì 1 dicembre 2008

Estraneazione sociale, vite virtuali. Welcome to the N.H.K.


“Hikikomori ( letteralmente "stare in disparte, isolarsi") è un termine giapponese che sta ad indicare un fenomeno comportamentale riguardante gli adolescenti e i giovani post-adolescenti in cui si rigetta la vita pubblica e si tende ad evitare qualsiasi coinvolgimento sociale. Si tende quindi ad isolarsi chiudendosi nelle proprie case e interrompendo ogni genere di rapporto con gli altri, fuori dalle mura domestiche. L'hikikomori diventa schiavo della propria vita sedentaria, gioca con videogiochi e guarda la televisione durante tutto il proprio tempo libero. L'unico mezzo di comunicazione che usa è internet, con cui si crea un vero e proprio mondo tutto suo, con amici conosciuti online.
Il termine può essere utilizzato sia per definire il fenomeno in sé, sia i soggetti che ricadono nel gruppo di persone che fanno parte di questo fenomeno.
Molti casi nascono per via di disavventure scolastiche o lavorative oppure per problemi di carattere psicologico.
Secondo una stima del Ministero della sanità giapponese il 20% degli adolescenti maschi giapponesi sarebbero hikikomori. In realtà sembrerebbe che questo "stato" affligga non soltanto i ragazzi, ma anche le ragazze.” ( cito da http://it.wikipedia.org )

La nuova opera pubblicata da Jpop, Welcome to the N.H.K.” (di Tatsuhiko Takimoto e Kendi Oiwa) ha per protagonista proprio un giovane hikikomori, Tatsuhiro, un ragazzo in preda ad una “depressione cosmica” che negli ultimi quattro anni non ha avuto pressoché vita sociale, restando per lo più rintanato in casa ed evitando contatti con l’esterno. Ormai allo sbando, decide di dare una svolta alla sua triste esistenza ed il primo passo da affrontare è la ricerca di un lavoro. Un aiuto insospettato (e non richiesto) gli verrà dato da Misaki, una ragazza carina che sta effettuando una specie di esperimento sociale per guarire gli hikikomori. Ovviamente la strada per uscire dal tunnel non sarà breve, le ricadute sono dietro l’angolo (per un passo fatto in avanti a volte se ne fanno tre indietro!) e spesso fragorose, il ritorno a vecchi vizi estranianti una possibilità sempre attuale.
Con un tono leggero e scanzonato, con trovate divertenti, equivoci assurdi, scene esilaranti, gli autori propongono una riflessione su un tema serio, su un fenomeno sempre più dilagante, soprattutto tra i giovani.
Molti ragazzi tendono a rinchiudersi in sé stessi, estraniarsi dal mondo circostante che non amano e che sembra non amarli e si catapultano in un mondo virtuale, si trincerano dietro a videogiochi, fumetti od altre passioni che non li obbliga ad interfacciarsi personalmente con altri individui.
I contatti con l’esterno sono limitati al minimo indispensabile (azioni quotidiane come fare la spesa), ci si crea un universo parallelo, a volte ci si immedesima in giochi di ruolo online fino a crearsi una seconda vita, più ricca, gratificante, fantasiosa della prima.
Le motivazioni alla base di una scelta apparentemente assurda sono molteplici: l’atteggiamento di rifiuto e repulsione per il mondo circostante può scaturire da un trauma infantile, da episodi di violenza scolastica, da un contesto familiare aggressivo, da un background sociale degradante o più semplicemente dalla debolezza, dalla fragilità psicologica di ragazzi timidi ed introversi.
Il fumetto presenta una simpatica e piacevole riflessione sul tema, mostrando gli eccessi e la degenerazione a cui si può giungere e facendo meditare su un problema sociale grave dalla portata molto vasta.
Utile lettura per chi cercasse un’oretta di sano intrattenimento, divertendosi ed affrontando un tema serio ed impegnato.

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